Scelgo di cambiare



Ho di nuovo litigato con la mia fidanzata! Come la odio! Perché deve ripetere sempre le stesse cose? Avrà anche ragione ma il suo modo di parlare mi agita da matti!
Mi vesto nervosamente. Ecco, non riesco di nuovo trovare le scarpe ”Dove siete, maledette”?
Mi metto la giacca, cerco le chiavi, anche queste non si trovano mai!
Finalmente, trovate le chiavi, le scarpe, esco da casa sbattendo la porta. 

M’incammino lungo la strada e inizio a sentire quell'odore tremendo. Maledetto zuccherificio, ma perché ho scelto di vivere in questo posto puzzolente? Tiro fuori una sigaretta, la accendo e faccio un lungo tiro, sento la nicotina scendere nei polmoni. Mi viene un colpo di tosse, non mi sono ancora rimesso completamente dall'influenza. Mi rendo conto di non avere tanta voglia di fumare ma la vecchia abitudine mi dice che devo. Devo? Da quando la sigaretta è diventata un obbligo? Inspiro un'altra volta e mi rendo conto che il sapore non mi piace più. Una volta la sigaretta era un’allegra compagnia, mi procurava piacere, rappresentava la libertà. Adesso che piacere mi da? Quando sono stressato, nervoso faccio un bel tiro e m’immergo di nuovo in questa routine.  Sono proprio stufo di tutto questo!

Butto la sigaretta e allungò il passo. Ha piovuto da poco, la strada è bagnata e piena di pozzanghere. Passa una macchina e come ciliegina sulla torta, prende in pieno una pozzanghera e mi lava completamente. 
Ma Vaffan*#°*@…!!

Prima ero furioso ma questo mi mandò completamente fuori di testa. Mi girai rapidamente verso la direzione in cui si era allontanata la macchina, volevo urlare la mia ira ma andai a sbattere contro un palo.
Sì. Il palo mi fermò. La mia rabbia era ormai infinita, mi usciva il fumo dalle orecchie. Se qualcuno si fosse avvicinato in quel momento, l’avrei preso a morsi.
Dissi fra me e me: ”Fai un bel respiro profondo e calmati”. E così feci. Un respiro, e fuori l'aria, un altro respiro e fuori l'aria...e così via.

Dopo poco le mie orecchie smisero di fumare. Feci un passo indietro, alzai lo sguardo e mi trovai faccia a faccia con il segnale stradale su cui avevo sbattuto la faccia. C’era scritto: STOP!
Quel grande stop bianco sullo sfondo rosso mi lampeggiava davanti agli occhi. E mi dissi: “Devo proprio sbattere la faccia per fermarmi”?

Ogni volta che ho cercato di lottare con il mondo, il mondo mi ha sempre rifilato una bella botta sul naso. Questa situazione porta una grande stanchezza, la sento anche quando riposo. Vivo come se stessi scontando una pena. A volte sembra che la vita debba cambiare, comincerà qualcosa di nuovo? Se ciò avverrà, sarà in futuro, il presente è fatto di questi tristi lavori forzati. E così aspetto. Giorno dopo giorno. Aspetto ma il fu­­turo non arriva mai!

Feci un ­­­­altro respiro profondo e guardai davanti a me, mi ero reso conto che stava succedendo qualcosa. Mi avviai verso il movimento in lontananza. Accellerai il passo perché mi sembrava di aver visto un’ombra sdraiata a terra. Al mio arrivo vidi che a terra c'era sdraiato un uomo. Era stato colpito dalla macchina, in lontananza c'era anche la macchina, era andata a fermarsi contro un segnale stradale. E indovinate cosa c’era scritto sopra? Esatto, proprio così, c’era scritto STOP
Immediatamente chiamai l’ambulanza, poi mi avvicinai all’uomo a terra per capire se potevo aiutarlo. Era ancora vivo, sanguinava da un braccio ma fortunatamente non sembrava una cosa molto grave. Dopo poco arrivò l’ambulanza.

Tornando a casa, sconvolto, la mia testa era piena di voci che parlavano, tutte insieme e non riuscivo a capire cosa mi stessero dicendo. L’unica cosa che riuscii a comprendere fu: "Devi cambiare!"
Iniziai a ragionare su quello che era successo e mi resi conto che se non avessi sbattuto la testa contro lo STOP, forse sarebbe potuto succedere a me,duecento metri più avanti,trenta secondi prima. Perciò chi ha messo davanti a me quel segnale? Sono stato fermato per qualche ragione? Forse era l'ultimo segnale che m’indicava che dovevo cambiare qualcosa nella mia vita.
Mi guardai intorno e tutto era cambiato. Non si sentiva più quell'odore sgradevole dello zuccherificio, non sentivo più la rabbia, l'umidità era meno umida e si poteva anche vedere la luna piena che sorrideva nel cielo stellato.
Mi avviai verso casa e lungo la strada mi ripromisi di cambiare! Per me era sempre stao difficile perdonare, chiedere scusa, fermarmi a ragionare su quello che succedeva quando mi arrabbiavo. Quella sera quando rientrai in casa, abbracciai la mia fidanzata e le chiesi scusa. Lei si mise a piangere e mi abbracciò con una forza tale che mi fece capire che proprio quell'abbraccio è la cosa più importante della vita. Tutti questi litigi, tutta la rabbia, la vita vissuta in quel modo, non è importante. L’unica cosa importante è l'amore.

Il cambiamento iniziò in quel momento e continua ancora oggi. Non è facile la vita, non è facile liberarsi delle vecchie abitudini, ma essere l’umano ha il libero arbitrio, la famosa possibilità di scegliere. Ed io ho scelto di cambiare!


-- musica che ha accompagnato la stesura di questo post: GENESIS “Nursery Crime” --

Commenti

  1. Difficile placare la rabbia, specie in certi momenti in cui vorresti proprio essere altrove e fare altro. Alla fine hai proprio ragione: bisogna cercare la gioia e le soddisfazioni nell'amora verso le persone care, concentrarsi sui propri sogni e passioni che ti tengono vivo. Bilanciare doveri e piaceri e alimentare l'energia della vita dentro se stessi.

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  2. ..e soprattutto bisogna scegliere ogni giorno,in ogni momento. E' mantenere la costanza il lavoro duro.
    Benvenuto caro Amico.

    Vanni

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