8 esercizi per essere presente e ridestare il Coniglio Bianco che è in ognuno di noi




Il tema del saggio di una delle mie scuole di danza quest’anno sarà Alice nel Paese delle Meraviglie. Pensando a questa storia il primo personaggio che mi é venuto in mente é stato il Coniglio Bianco, quello che corre continuamente senza essere diretto da nessuna parte con un orologio in mano, convinto di essere sempre in ritardo per niente.
Parlandone con le mie bambine subito mi hanno detto che anche le loro mamme e i loro papà fanno spesso come il Coniglio Bianco ripetendo: “É tardi!

La vita di tutti i giorni é molto veloce e ogni giorno ci viene chiesto di fare tante cose, ma questo non é un problema di per sé.
Il rischio é quello di essere dei “vaganti indeterminati” che vivono con il pilota automatico inserito senza prestare veramente attenzione a quello che fanno.
É capitato anche a me per un periodo della mia vita e mi sono stati molto utili alcuni semplici esercizi di presenza per “risvegliarmi” da questa sorta di sonnambulismo.
Il lavoro di risveglio della coscienza consiste principalmente nella progressiva apertura del chakra del cuore, Anahata.
Aprendo il cuore entriamo in una nuova dimensione della coscienza, detta risveglio, che ci consente di scorgere la realtà oltre l’illusione.
Questo fa sì che veniamo proiettati in uno stato di benessere costante, non più dipendente dalle situazioni del mondo esterno. Tale stato viene di norma definito ” risveglio” o “illuminazione”.
Il pensiero è lo strumento principe della persona consapevole: attraverso un pensiero lucido e focalizzato, come un raggio laser che trae origine dal nostro “terzo occhio”, possiamo realizzare tutto ciò che desideriamo. Al contrario una mente fuori controllo, che vaga tutto il giorno in mezzo ai ricordi, fantasticherie e preoccupazioni, non possiede alcuna efficacia, è quello che chiamavamo vagante indeterminato.
Inserire momenti di ricordo del sé all’interno del nostro fare quotidiano rompe il procedere della meccanicità e crea un “testimone”: uno “stato dell’essere” che si pone a metà strada fra l’ego illusorio della personalità e il sé.
Praticando gli esercizi ci si accorge che il ricordo di sé implica un fenomeno detto “attenzione divisa”, cioè la capacità di prestare attenzione a ciò che si sta facendo e contemporaneamente a se stessi. L’attenzione prende così due direzioni: una verso l’esterno e una verso l’interno. Nel corso della vita normale invece l’attenzione è mono direzionale, cioè la coscienza è interamente assorbita nell’evento esterno, ciò che chiamiamo concentrazione.
Di seguito vi propongo alcuni degli esercizi di presenza molto semplici che ho praticato.
Vi consiglio di sceglierne uno e di praticarlo almeno per una settimana prima di passare al successivo.
1. Ricordati di te mentre ti spogli e ti vesti
Questa è la pratica per i primi sette giorni: ricordati di te – cioè sii presente, concentrato sulle azioni che stai compiendo, senza pensare ad altro – mentre ti spogli e ti vesti. Che sia la mattina prima di andare al lavoro, la sera quando rincasi, mentre indossi il pigiama poco prima di metterti a letto, quando ti trovi nello spogliatoio della palestra o della piscina, quando entri al lavoro o all’università o in un altro posto e ti metti il piumino… In ognuna di queste circostanze devi cercare di stare “presente a te stesso”, cioè completamente presente a quello che stai facendo, senza farti distrarre da altri pensieri o da persone che richiamano la tua attenzione. All’inizio può essere utile ripetersi: “Mi sto infilando i pantaloni… e sono presente…mi sto ricordando di me… non sono distratto da altro…” Con il tempo, e l’abitudine a questi esercizi, sentirai la presenza senza più necessità di richiamarla con delle frasi.
2. Ricordati di te tutte le volte che attraversi una porta

Questa settimana ricordati di te tutte le volte che attraversi una porta, in casa o fuori casa. Devi essere presente nel momento in cui giri la maniglia per entrare, oppure mentre fai scorrere la porta, o mentre passi semplicemente da un ambiente all’altro nel caso fosse già aperta. Talvolta capiterà di ricordarti dell’esercizio poco dopo aver superato la porta. In questo caso, se ti è possibile, torna indietro e ripeti l’azione, questa volta con piena consapevolezza. Non è un esercizio semplice in quanto occorre tanta forza di volontà per ricordarsi di sé proprio mentre si passa da un ambiente all’altro, il che sul piano simbolico indica un passaggio da ciò che conosciamo a ciò che non conosciamo.
Aprire le porte con consapevolezza rappresenta un esercizio efficace perché ci costringe ad restare presenti in un momento in cui è difficile esserlo in quanto stiamo passando da un ambiente all’altro.
Ogni volta che apri una porta fermati a pensare: “Ecco, ora ci sono, sono presente, sto aprendo la porta.” La sera analizza la giornata e verifica quante volte sei riuscito a ricordarti di te aprendo la porta.
3. Evitiamo una postura o un movimento che ci viene in automatico
Scegli una postura del tuo corpo che assumi di solito o un movimento che compi con regolarità e decidi di evitarli per una settimana: accavallare le gambe, strofinarsi il naso, incrociare le braccia sul petto, grattare o toccarsi meccanicamente diversi punti del corpo…
4. Ricordati di te tutte le volte che vai al gabinetto
Questa settimana devi ricordarti di te tutte le volte che vai al gabinetto ed espleti le tue funzioni organiche. Per capirci meglio, devi restare presente mentre fai la pipì e la cacca. Nessuna fantasticheria mentale deve distrarti dalla tua presenza qui e ora. È vietato leggere in queste occasioni.
5. Ricordati di te tutte le volte che accendi un interruttore
Ricordati di te, in questa settimana, tutte le volte che accendi un interruttore, sia esso della luce, del computer, di un apparecchio di riproduzione audio o video. Sia a casa che fuori casa.
6. Scegli una parola o un’espressione che usi di sovente e sforzati di non usarla
Scegli una parola o un’espressione che usi di sovente e sforzati di non usarla per una settimana. Alcune di queste espressioni sono solo degli inutili intercalari che appesantiscono il nostro discorso e sarebbe quindi meglio eliminarle indipendentemente dal lavoro sulla consapevolezza di sé.
Per esempio: cioè, allora, ma dai, veramente, sì però, praticamente, anche no…
7. Ricordati di te ogni volta che cadi in pensieri ricorrenti
In questa settimana ricordati di te ogni volta che cadi in pensieri ricorrenti.
Puoi decidere di non pensare per un giorno intero a un determinato argomento che in questo periodo occupa spesso la tua mente. Tutte le volte che ti sorprendi a pensare a quell’argomento cerca di distrarti indirizzando diversamente la tua attenzione. Se scegli un soggetto che per te è fonte di preoccupazione per esempio un colloquio di lavoro, un’esame, un litigio recente, un’ingiustizia subita o un problema di salute, allora l’esercizio potrebbe risultare difficile, ma molto utile.
8. Ricordati di te tutte le volte che devi percorrere a piedi un tragitto di pochi minuti
Questa settimana ricordati di te mentre cammini dalla macchina al lavoro o da casa alla fermata dell’autobus e viceversa… insomma tutte le volte che devi percorrere a piedi un tragitto di pochi minuti.
Chiara Benini
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