Giorno - Notte
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Il giorno rappresenta l'attività e la notte il
riposo. Naturalmente anche durante la notte, nel sonno, l'uomo compie un certo
lavoro, diverso, che non avviene nella coscienza ma in un livello che si chiama
sub coscienza. Il giorno corrisponde quindi alla coscienza, alla veglia e all'attività,
la notte alla subcoscienza, al sonno e alla passività. Il giorno sott’intende
il consumo mentre la notte rappresenta il recupero o meglio dire la
rigenerazione.
Il consumo non può durare a lungo se non c'è
recupero, cioè se non si rigenerano le proprie forze. Per ricaricare le batterie
quindi ci si deve purificare e le attività più importanti per questo, si
svolgono durante la notte, nel nostro subconscio.
Certi alimenti nocivi e tossici scompaiono noi facciamo
si che le vie respiratorie, circolatorie ed eliminatorie siano libere e che
tutti i fluidi possano circolare facilmente.
Non possiamo neanche immaginare quante energie
consumiamo, noi e il nostro cervello, solo restando svegli. Quando, durante la
giornata, arriviamo al punto in cui ci mancano le forze materiali e le nostre
batterie sono completamente scariche ci addormentiamo per recuperare ciò che ci
manca. A volte possono bastare pochi minuti per sentirci nuovamente ristabiliti
e ricaricati e in questo modo possiamo continuare a lavorare.
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Quest’alternanza che corrisponde al giorno e alla
notte si può trovare, ancora, in ogni mese. Nell'arco di quattordici giorni la
luna cresce, perciò corrisponde al giorno e nei successivi quattordici giorni
decresce e corrisponde alla notte. Quando la luna è nella fase crescente, l’attività
si sposta verso l'alto (cervello) ed è il periodo in cui l'uomo può permettersi
di consumare e di produrre di più, di essere più attivo e utilizzare una
maggiore quantità di energia. Quando, invece, la luna è in fase decrescente, l'attività
si sposta verso lo stomaco, il ventre e verso gli organi genitali. In questo
periodo l'uomo è molto più attivo nel subconscio, è più sensuale e ha bisogno
di una maggior quantità di cibo e di sonno. Ogni mese è fatto di due settimane
di chiarezza e due di oscurità.
Secondo la scienza iniziatica la notte prepara il
giorno, significa che le tenebre generano la luce. Le tenebre rappresentano la
materia disorganizzata, il caos, il lavoro svolto nel subconscio che poi sorge
nella coscienza sotto forma di luce e comprensione. Ecco perché è molto
importante saper lavorare nelle tenebre del nostro inconscio. Se siete riusciti
a compiere il vostro lavoro spirituale nel vostro conscio o nella vostra super
coscienza perché il sole era visibile, nei giorni in cui le condizioni sono contrarie
voi dovete comunque essere attivi, magari dovreste fermare le attività del
cervello e scendere verso il plesso solare.
Perché il plesso solare? Perché è la sede del
subcosciente mentre il cervello è la sede della coscienza. Quando scendete nel
subconscio, che rappresenta l'aspetto collettivo, (poiché è collegato con il
cosmo, l'universo) tramite il plesso solare vibrate nell'immensità. Con il
plesso solare si lavora durante la notte.
Durante il giorno, potete vivere credendo di
essere del tutto separati dagli altri e si arriva fino a pensare di dover
lottare contro gli altri. Durante il sonno, invece, non si possiede più una
vita individuale ma si diventa universali, ci s’immerge nell’immensità, dalla
quale si attinge la forza per la rigenerazione. È proprio incredibile che noi prendiamo
le nostre forze proprio dalla nostra collettività, dal nostro oceano cosmico,
per risorgere alla mattina ed esprimere la nostra individualità, ecco questo si
chiama giorno e notte, coscienza e subcoscienza, veglia e sonno.
Le tenebre precedono la luce e quando gli
alchimisti dicono che la luce sorge dalle tenebre sottintendono il risultato di
un grande lavoro preliminare che avviene nell'oscurità.
Si può lavorare nell'oscurità, ciò è dovuto al
fatto che in realtà l'oscurità non esiste, perché durante la notte regna una
luce abbagliante, astrale, che gli occhi fisici non percepiscono. Questo per
certi è tenebroso per altri è luminoso, quindi, la luce e le tenebre esistono
sempre contemporaneamente.
Si può affermare che la luce è figlia
dell'oscurità, infatti, il bambino che esce dal grembo della madre ne è un
esempio. La luce non ha mai generato l'oscurità, la luce allontana il buio
mentre l'oscurità genera la luce.
Se non ci fosse il movimento, la luce non
apparirebbe, si deve ricorrere a uno sfregamento e al movimento affinché si
manifesti il calore che in seguito si trasforma in luce. Ora se applichiamo
questa cosa all'essere umano, si può dire che la volontà produce il movimento,
il movimento produce calore cioè in altre parole l'amore, il quale, intensificandosi
è obbligato a manifestarsi sotto forma di luce, d’intelligenza e di saggezza.
All'origine c’è la volontà, poi il movimento e
poi l'amore. La volontà è qualcosa di oscuro. Nelle tenebre c'è una volontà che
non si vede, quest’attività produce calore, anch’esso non visibile ma percepibile
che alla fine si manifesta e appare in forma di luce. Dio ha creato il mondo
grazie alla volontà, all'amore (calore) e alla saggezza (luce). Anche l'uomo
può creare nello stesso modo poiché il movimento si genera nel plesso solare
sotto forma di vita, il calore nel cuore sotto forma d'amore e la luce nel
cervello sotto forma di saggezza.
Esiste quindi un mondo illuminato dalla luce, nella
quale tutto appare distintamente: le forme, i colori, le dimensioni, le
distanze, e i pericoli; come pure un mondo oscuro dove tali verità sfumano a
favore di altre realtà. L'uomo trascorre una lunga notte nel ventre della madre
dove si forma e si prepara ad uscire e ripete per tutta la sua vita quell’alternanza
: a volte veglia ed esce
dalla notte, a volte si addormenta ed entra nella notte.
La manifestazione è il giorno, mentre la preparazione, la
costruzione, la formazione nell'oscurità è il caos, cioè la notte.
La notte precede il giorno e le
creazioni più importanti si preparano nell'oscurità.
Perché gli iniziati hanno
associato la notte al principio del male e il giorno al principio del bene?
Perché le tenebre sono il simbolo dell'inferno mentre la luce e il simbolo del
bene?
Quando il sole sorge al mattino, tutto diviene
visibile è preciso per questo potete cogliere delle informazioni, dirigervi,
lavorare, fare calcoli e ricerche.
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Quando invece, il sole tramonta, tutto sfuma e
non si vedono più né le forme né i colori, ma solo l'immensità, lo spazio infinito
e una miriade di stelle... E’ una visione così immensa, da far perdere la testa
e l'anima va per immergersi in quello spazio senza limiti, fondendosi in altre
esistenze. La pace e la serenità s’instaurano in noi, poiché in una tale maestosità
molti particolari della vita quotidiana perdono la loro importanza,
consentendoci di entrare nella vita universale.
Dovremmo attribuire meno valore al Sole perché ci
sono molti altri “soli” nell'universo? No, perché il linguaggio della natura ci
indica che il sole ci illumina affinché noi possiamo studiare e lavorare per la
nostra evoluzione. Se il sole non ci fosse, lo studio e il lavoro per la nostra
realizzazione sarebbero impossibili e ci perderemmo nell'immensità.
Il Sole, la Luna e le stelle sono rappresentati
dentro di noi. Nella nostra intelligenza, troviamo il sole sotto forma di luce
e nei nostri sentimenti sotto forma di amore.
Nel nostro organismo il sole è rappresentato dal
cuore che è il centro da dove affluisce il sangue per andare a nutrire gli
organi.
Se il sole che è il simbolo dell'intelletto (che
è quella facoltà che dà chiarezza alle cose per poterle vedere e comprendere), presente
in noi sotto forma di comprensione, chiarezza e saggezza, non proietta la sua luce
si rimane cechi e quando si è cechi ci si può smarrire.
Il sole ha la caratteristica di individualizzare
le creature, di separarle dalla collettività, per poterle rendere coscienti e
capaci di studiare, quindi possiamo dire che è utile ma al tempo stesso recide
i nostri legami con la vera realtà che è nell'immensità.
Ecco che cosa fa "il sole", ci
impedisce di abbracciare l'immensità con tutte le altre stelle, ci lascia
vedere solamente una piccola porzione di terra. Nei piani dell'intelligenza
cosmica lo sviluppo dell'intelletto ha raggiunto soltanto una delle tappe,
naturalmente essa sapeva che l'uomo si sarebbe allontanato da tutto per
diventare alla fine materialista, miscredente e ateo. Sapeva anche che tale
situazione sarebbe stata passeggera, poiché l'intelletto inferiore (che
mantiene l'uomo in uno stato rigido, meccanico) è unito all'intelletto superiore
(il corpo causale).
L’uomo è rappresentato con i
suoi corpi: fisico, astrale, mentale inferiore, mentale superiore, buddico e
atmico.
Nel lontano passato quando l'intelletto non era
sviluppato e la coscienza non era ancora sveglia sul piano fisico, l'uomo
viveva una vita psichica, una vita astrale, sdoppiandosi facilmente per
visitare i mondi invisibili o vedere le anime dei trapassati e comunicare con
loro. Poi l'intelligenza della natura ha deciso di far evolvere l'intelletto
umano, e così si è sviluppato per far sfumare tutto ciò che era intuizione,
chiaroveggenza e misticismo. Qualche singolo individuo ha conservato il
contatto con il mondo sottile, ma la maggioranza degli esseri umani è
completamente priva di tale capacità, perché molto più impegnata con l'attività
intellettuale.
Comunque l'intelletto ha possibilità di andare
oltre e verrà il giorno in cui entrerà in contatto con l'intelligenza superiore
(alla quale è legato) l'intelligenza pura, l'intelligenza sublime delle cause
prime. Non si deve annientare l'intelletto perché è una facoltà che Dio ci ha
dato per permetterci di trovarLo. Se non avessimo l'intelligenza evoluta, anche
solo un'intelligenza mediocre, limitata, non potremmo mai trovare nulla.
L’alternarsi del giorno della notte c'insegna che
l'uomo deve vivere nei due mondi: sviluppare il proprio intelletto osservando
bene il piano fisico con tutti i suoi particolari, al tempo stesso non rimanere
esclusivamente su quel piano, altrimenti non sarà mai completo perché gli
mancherà l'immensità del cuore e dell'anima. Il saggio sa di dover comunicare
con la collettività delle anime nell'universo e al tempo stesso lavorare sul piano
fisico.
Se il giorno vi presenta l'importanza della
terra, dei dettagli e delle piccole cose, la notte vi fa capire la mancanza di
significato di tutto questo. Infatti, quando avete dei problemi o delle
inquietudini, contemplate le stelle, sentirete che, a poco a poco, tutto ciò che
era negativo comincia a sfumare, mentre vi pervadono la nobiltà d'animo, la
generosità e l'indulgenza, tanto da ridere delle offese che vi sono state fatte
e di qualsiasi altra situazione negativa. Nell'allontanarsi da tali piccole
realtà per lanciarsi nell'immensità, l'uomo diviene grande e si diffonde nello
Spirito cosmico.
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Per questo ogni sera prima di andare a letto
chiedete al creatore di farvi comprendere e visitare tutti gli splendori della
creazione, così, durante la notte andrete molto lontano e non rimarrete sempre
a stagnare sul piano terreno. L’uomo non è fatto per rimanere aggrappato alla
terra ma per viaggiare verso gli altri pianeti e le stelle, poiché per l'anima
non ci sono ostacoli. Il corpo fisico è troppo denso e non può volare nello
spazio ma per l'anima non ci sono ostacoli, né barriere, né schermi, tuttavia,
affinché possa viaggiare, è necessario soltanto che il suo legame col corpo non
sia troppo saldo.
È detto nei libri sacri che colui che riesce a fermare
il pensiero gusterà la beatitudine e l'immortalità. La cosa più difficile è
saper fermare il pensiero, fare il silenzio completo pur rimanendo vigili, non
pensare, ma nemmeno addormentarsi, solamente sentire senza pensare. Si sente e
si comprende al tempo stesso (non si sa come si comprenda né che cosa) ma ci si
rende conto che ciò non avviene mediante il cervello, infatti, il cervello non
è l'unico organo capace di comprendere.
La luce e le tenebre sono due
principi divini. Nella notte non c'è nulla di negativo non più che nel giorno.
È soltanto nella mente degli uomini che esiste il male, perché non possiedono
la giusta comprensione, mentre nella natura il male non esiste. Le tenebre compiono
il loro lavoro e la luce pure La luce esce dalle tenebre poiché le tenebre
generano la luce.
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Preso dal libro: "I segreti del libro della natura" O.M.Aivanhov
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