Il respiro (prima parte)
"L'eterno
Dio formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito di
vita, e l'uomo divenne un essere vivente."
Nella
Bibbia è scritto che noi viviamo perché ci è stato “soffiato” nelle narici
"l'alito di vita ".
Da
quel momento noi esseri umani, animali e piante, tutti quanti, facciamo parte
del circolo continuo di scambio di sostanze elementari: l'ossigeno e l’anidride
carbonica. Respirare significa interagire con il mondo, è una cosa che facciamo
senza pensarci, quotidianamente, quando siamo svegli e quando dormiamo.
Tutti
diamo per scontato di saper respirare, non è forse la cosa più semplice che
esista? Siamo veramente sicuri di saper respirare bene?
Prima
di tutto parliamo un po' di fisiologia, possiamo dire che l'atto respiratorio
si divide in due fasi: inspirazione ed espirazione.
L'inspirazione avviene grazie alla contrazione dei muscoli
intercostali e del diaframma. Questa contrazione provoca un aumento di volume
polmonare, una diminuzione della pressione intrapleurica e di conseguenza
avviene l’aspirazione dell'aria nei polmoni.
L'espirazione solitamente è passiva, determinata dal
semplice rilassamento dei muscoli respiratori. Il volume toracico diminuisce, i
polmoni vengono compressi e l'aria espulsa.
Gli
scambi gassosi tra l'aria e il sangue avvengono negli alveoli polmonari.
L'ossigeno passa dall'alveolo al sangue e l'anidride carbonica dal sangue
all'alveolo per diffusione o secondo gradiente di concentrazione (passaggio
passivo).
Entrambi
i gas vengono portati attraverso il circolo ematico in tutto il corpo.
La
maggior parte dell'ossigeno (O2) si lega all’emoglobina, una proteina di colore
rosso presente negli eritrociti (globuli rossi).
L'anidride
carbonica, (CO2) è prodotta dal metabolismo cellulare nei tessuti ed è convogliata
nei capillari sistemici per semplice diffusione passiva, la maggior parte è
trasportata nel sangue legata chimicamente.
L'apparato
respiratorio è costituito da:
Naso
esterno (fosse nasali e seni paranasali) e cavità orale, faringe, laringe,
trachea, bronchi e bronchioli, polmoni (costituiti da alveoli polmonari) e pleura.
Durante
la respirazione fisiologica, in stato di riposo facciamo circa 15 atti
respiratori al minuto. Come abbiamo già detto in fase inspiratoria si utilizza la
muscolatura, i muscoli intercostali e il diaframma, che da solo svolge circa due
terzi del lavoro respiratorio.
Lo
stile di vita moderno, così sottoposto a innaturali stress psichici e fisici,
ci porta a respirare in maniera errata.
La
maggioranza della popolazione cosiddetta civilizzata, oggi esegue una
respirazione costale con la mancanza di una totale espirazione, accelerata,
superficiale e spesso orale. In pratica avviene un’inspirazione quasi costante
con il diaframma quasi sempre fisso in posizione abbassata.
Questa
disfunzione diaframmatica è in grado di innescare un circolo vizioso, che pùo
condurre ad ulteriore stress psicofisico in grado di facilitare alterazioni di
tipo ansiogeno e ad alterazioni posturali con conseguenti problematiche
muscolo-scheletriche.
Detto
in modo più semplice una respirazione non appropriata, non corretta, può
provocare:
problemi
respiratori (asma, falsi enfisemi, allergie)
problemi
all'apparato digerente (ernia iatale, difficoltà digestive, stitichezza)
disfunzioni
concernenti la fonazione
problematiche
ginecologiche (per la correlazione diaframmatica-perineale) e legate al parto
(il diaframma è il “motore” del parto)
difficoltà
circolatorie (il diaframma riveste un fondamentale ruolo come pompa per la
circolazione di ritorno tramite l’azione di pressione-depressione sugli organi del
torace e dell’addome).
Una
respirazione adeguata consente di:
Mantenere
in salute l’apparato respiratorio.
Migliorare
i processi metabolici e circolatori dell’intero organismo.
Ottenere
una postura migliore.
Prevenire
l’insorgere degli stati d’ansia tramite un maggior controllo dell’emotività e
dello stress e permette di raggiungere una maggiore capacità di concentrazione
e rilassamento.
In
sostanza parliamo di reimparare a respirare. Ogni esercizio di rieducazione
respiratoria deve partire dall’attenzione e dalla consapevolezza della propria
respirazione.
La donna ha naturalmente una
buona respirazione di tipo toracico-alta mentre normalmente è carente di quella
bassa o addominale, per questo i problemi della donna riguardano di solito la
parte bassa del corpo, dove è facilmente attaccabile dai malanni (vene
varicose, flebiti, intestino pigro, infiammazioni alle ovaie, mestruazioni
dolorose…).
L’uomo, al contrario, nasce con una buona
predisposizione per la respirazione addominale ma carente in quella toracica,
infatti i problemi cardiaci sono sempre stati una prerogativa dell’uomo (è sempre
stato l’uomo a morire d’infarto almeno fino a prima di questo cambiamento di
ruoli nella società).
Ci sono diverse tecniche ed esercizi che ci possono insegnare
come migliorare la postura, come aprire il torace e migliorare la respirazione.
Prima di tutto proviamo a osservare la nostra respirazione mettendoci seduti
comodi su una sedia, per terra o in qualunque posizione ci consenta di
mantenere la schiena eretta, anche la posizione da sdraiati può andare bene.
Facciamo un respiro profondo tenendo una mano sul torace
e un’altra sull’addome. Inspirando ci rendiamo conto che il nostro respiro coinvolge
il torace e l’addome, proviamo a osservare quanto lavora uno e quanto l’altro.
Poi ci concentriamo su quanta aria entra nei nostri polmoni,
inspiriamo ed espiriamo in maniera rilassata e profonda, con attenzione.
Ripetiamo qualche volta e siamo pronti a cominciare i nostri esercizi di base.
Mettiamoci in una posizione che ci consenta di stare
comodamente seduti con la schiena dritta,(questo è fondamentale per qualsiasi
esercizio di respirazione e in seguito vedremo più precisamente perché), ora
facciamo un respiro profondo portando più aria possibile nei polmoni. Dopo
qualche ciclo inspirazione-espirazione rilassato proviamo ad aumentare il
volume d’aria introdotto nei polmoni allargando le braccia ed espandendo al
massimo la cassa toracica, in questo modo ci riempiremo d’aria anche nei punti
che di solito rimangono a riposo. Aprendo le braccia, aumentando lo spazio
all’interno della cassa toracica abbiamo la possibilità di far entrare più
ossigeno nei polmoni e negli alveoli.
Adesso cerchiamo di eliminare tutta l’aria che si trova
all’interno del torace, per cui dopo quella profonda inspirazione che abbiamo fatto,
lentamente, abbassiamo le braccia e contraendo leggermente gli addominali ci
svuotiamo completamente.
Questo primo e semplice esercizio possibilmente va
ripetuto cinque-dieci volte,trovando un momento nella vostra giornata in cui
staccare la spina da tutto il resto,lasciando da parte pensieri,problemi,
affanni ed emozioni di qualsiasi genere,nel tempo vi accorgerete di quanto può
essere salutare respirare consapevolmente.
Una cosa importante da tenere sempre a mente è che in
tutti gli esercizi di respirazione che vedremo l’aria entra ed esce sempre dal naso.
Con il tempo e la
pratica arriveremo ad allungare i tempi d’inspirazione ed espirazione,fino ad
un pieno controllo del nostro respiro.
In questo modo abbiamo iniziato a lavorare sull’apertura
della consapevolezza che riguarda il nostro respiro. Se avrete la pazienza di
seguirci tenteremo di strutturare un percorso che attraverso il respiro ci
condurrà a scoprire la stanza interiore coi suoi segreti.
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